A volte, mi accorgo della bellezza di un dettaglio o di una panoramica che prima non avevo notato, in giardino, come fossi ad ammirare un immenso e meraviglioso panorama dall’alto di una montagna, o una giungla nella magia della foschia del mattino dalla cima di un albero, o da uno scoglio un tramonto sul mare… Già, a volte mi sento bambino (e forse lo sono) nello stupirmi ed estasiarmi di piccole cose, che però mi riempiono di vita, e mi danno il senso di avere vissuto anche un singolo banale giorno di cui hai usato magari tutto il tempo per lavorare ed occuparti della burocrazia e della banalità quotidiana. Piccoli momenti, scintille di vita, che ci aprono gli occhi su ciò che ci circonda, e ci da carica per affrontare il domani.
Per un istante mi sono goduto questa visuale immortalata nella foto dalla casa, della luna che bacia il giardino. Ne ho assorbito ombre e luci, suoni e silenzi, e l’aria fresca della primissima alba. Sarei potuto uscire a scoprirne la vita del microcosmo, ma mi sono limitato a un pensiero: che un giardino è una tela, sempre nuova, sempre in movimento, un soggetto o un dettaglio sono legati, ne muta l’emozione, il tempo, la luce, il colore, la dimensione da un giorno all’altro, o dal sole delle 7 a quello dal lato opposto delle 19…o in questo caso dalla luna.
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Gandalph il pavone bianco immortalato nel suo riposo notturno.
Apprezzare i nostri giardini noi che ci viviamo , apprezzarli sempre nelle varie stagioni dipende proprio da quello che dici tu, che è una creatura viva in perpetuo mutamento , come mi piace parlare di giardino con un altro che lo fa ! Bella la musica ..
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