A volte penso sia incredibile come la natura sappia orchestrare le proprie forze.
Nell’infima parte del tuo giardino, nascono a volte queste riflessioni, senza doversi necessariamente trovare davanti a spettacoli mozzafiato. Piantuma uno spazio in giardino, voglio dire uno spazio del tutto artificiale, in terra brulla e argillosa lavorata dal ghiaccio di febbraio, e dopo pochi mesi ti trovi a camminare tra spighe e fiori della tua statura.
Lascia pure trascorrere la primavera piena di verde tenero, di bulbose, di rose, di iris e di ogni fiore che tu desideri, lascia trascorrere l’estate avara di lunghe giornate calde, che arrivi pure il colore dell’autunno…. e poi, quando ti trovi che dovrebbe essere tutto finito …. ancora, ti ritrovi a camminare tra quei fiori dell’ estate che hanno lasciato capolini secchi, e spighe di miscantus, di panicum, pennisettum …. come si trattasse di un altro giardino.
Poi, un cielo semicoperto, un sole al tramonto fanno il resto e dimentichi del tuo infimo pezzo di terra, ti senti come fossi sperduto in un altro luogo, dentro qualche vallata di montagna incontaminata, oppure tra sconfinate e ventose pianure di un altro continente, dove la natura sia selvaggia…
…invece sei solo, ancora nel tuo piccolo grande giardino!
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