Blog di foto pensieri ed emozioni sul giardino e sulla natura

17 settembre 2011

Settembre anticamera di meraviglie


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L’argo bronzeo (Lycaena phlaeas)  festeggia la comparsa dei primi aster autunnali tra spighe di graminacee secche  e  la promessa di nuove imminenti  fioriture.
Sembra una farfalla di carta dipinta  su fiori di carta.
Dopo tanta calura dei mesi estivi, qui quest’anno  abbastanza siccitosi, tutto ha voglia di rinascere con la prima pioggia dell’autunno.
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Siamo  pronti  per andare verso il gran finale: aster ericoides  preparano nei piccoli boccioli le loro migliaia di fiori…
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l’eupatorium coelestinum è già un esplosione di azzurro….
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e anemoni in compagnia di persicarie firedance e tulbaghie violacea sbocciano di continuo sotto il giuggiolo carico di frutti…
Sono i primi fuochi d’artificio di settembre.
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Non si finisce mai di scoprire il microcosmo del giardino. Un piccolo mondo, una piccola giungla, per migliaia di  piccole creature. Ogni giorno mi sforzo per rimpicciolirmi, a volte appiattirmi a livello dell’erba, calarmi in questo mondo e stringere la vista per zoomare particolari che un tempo ignoravo, meccanismi, incontri fugaci, le vite e il lavoro di piccoli animaletti, la germinazione di un seme, il prodigio di una fioritura . In questo mi aiuta di sicuro la fotografia.
Curiose  le ali di questo maschio di Ochlodes venatus che non conoscevo e non avevo mai notato. Appartiene ad una famiglia di transizione tra farfalle diurne e falene e a guardarlo ha le caratteristiche di entrambe.Le ali anteriori in fase di riposo sono sollevate a 45 gradi. Magnifico il suo assetto da volo.
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Più in là, nel bosco moroseta,  escono allo scoperto da sotto i cespugli di hydrangee ed aster  alcuni piccoli batuffoli silkie, al tramonto quando l’ora è più fresca e il sole cala e l’erba sembra più verde.  Aspettano il grano serale e ti vengono incontro: se te ne dimentichi, con una buffa corsetta ti inseguono a presso a esigere la loro razione. Ed io faccio sempre finta di dimenticarmene, per sorridere un po’ e calamitarmele dietro , fino a che non mi rivedono comparire  con il secchio  pieno di cereali, e allora sbucano frementi tutti da tutti i cespugli  e di corsa, grandi e piccini e il prato prima desolato si ripopola di moroseta sfreccianti…
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